Ad Anversa in forma di concerto Ariadne auf Naxos di Richard Strauss
Dopo il recital di fine gennaio, ecco che anche l’opera torna dal vivo ad Aversa anche se ancora solo in forma di concerto e senza pubblico, comunque un ulteriore passo avanti verso un ritorno alla normalità che purtroppo in Belgio per i teatri sembra ancora molto lontana.
Il programma è stato ambizioso e per intenditori: con la direzione del maestro Alejo Pérez, mettere in scena la complessa e raffinata partitura di “Ariadne auf Naxos“ di Richard Strauss, tardoromantica e allo stesso tempo già anticipatrice del neoclassicismo, con echi ancora di Wagner ma ricca di rimandi a compositori dal barocco sino a Beethoven che Strauss, citazioni che Strauss trasfigura in sonorità nuove e innovative. La versione scelta è la seconda, quella di Vienna del 1916, opera sul fare l’opera, teatro nel teatro, che un po’ rimanda all’attualità: due spettacoli non possono essere messi in scena come da programma - la causa nel libretto di Hugo von Hofmannsthal non è il coronavirus, ovviamente - e non si troverà altro modo per garantire lo spettacolo che combinarli - l'opera seria, Ariadne auf Naxos, e l'altra, un'opera buffa - con un inedito risultato.
I solisti sono inter(nazionali) dove le parentesi servono a sottolineare che si tratta di un cast al tempo stesso internazionale ed interno: una parte è infatti quello inizialmente prevista per quel “Tristan und Isolde” che Anversa ha dovuto rimandare a causa della pandemia, che già si è esibita nel primo recital dell’anno, cast qui completato con cantanti che fanno parte dell’Ensemble giovani e del Coro dell'Opera Ballet Vlaanderen che con la loro prestazione hanno confermato l’ottima reputazione che il Coro dell'Opera Ballet Vlaanderen gode a livello internazionale.
l soprano argentino Carla Filipcic Holm, che canta i ruoli della Primadonna e di una Arianna inconsolabile dopo essere stata abbandonata dal suo amante Teseo sull'isola di Naxos, primeggia nel cast con la sua voce al tempo stesso potente, drammatica ma anche luminosa e delicatissima, ricca di sfumature che commuove davvero nella famosa aria "Ein Schönes war". Una bella sorpresa il giovane soprano di coloratura belga Lisa Mostin nel ruolo della sempre scherzosa, e sempre pure mutevole di cuore, Zerbinetta, che mostra il giusto brio e il necessario virtuosimo nell’attesa aria "Grossmächtige Prinzessin”, davvero brava. La terza donna del cast, il mezzosoprano Raehann Bryce-Davis, ha interpretato il ruolo en travesti del Compositore, bella voce ma che non ha trovato sempre la giusta misura, a tratti troppo lirica, in altri troppo veemente e tempestosa.
Il protagonista maschile che interpreta il ruolo del tenore e di Bacco, è lo svedese Wagner Michael Weinius, specialista di Wagner, bel timbro ma che è apparso un po’ distratto e freddo in alcuni momenti non arrivando a coinvolgere in pieno. Molto bene invece le altre voci maschili: il tenore belga Denzil Delaere come Dancing Master, ed i due croati, il baritono Leon Košavić sia come Arlecchino che, all’ultimo minuto dopo il forfait di Werner van Mechelen, anche Music Master, e il basso Goran Jurić come Truffaldino. Ben eseguite anche le parti minori e i ruoli parlati, in particolare il Maggiordomo interpretato dal giovane attore belga Freek De Craeker. Tra i momenti migliori, oltre le arie già citate, il solenne e drammatico preludio e il meraviglioso happy end con un pizzico di ironia, nel mezzo si nota qualche meccanicità di esecuzione, ma non è facile avere uniforme sensibilità interpretativa in una partitura così sfaccettata e innovativa.
Disponibile online sino al 28 febbraio, costo del biglietto 10 €
(foto Opera Ballet Vlaanderen/Tom Cornille)